Biancaneve e i sette follower

Biancaneve e i sette follower
30 Novembre 2020 Calendarioserveco

Biancaneve e i sette follower

Illustratrice: Marisa Vestita

Nel regno di Lontanolontano viveva una bellissima ragazza diafana come la porcellana, rischiarata sempre dai flash dei cellulari. Il suo nome era perso nel tempo, ma tutti la chiamavano Biancaneve, come il suo nick sui social network.

“Viky Viky delle mie brame, chi è la più seguita del reame?” chiedeva la regina Clotilde all’intelligenza del suo smartphone e questi le rispondeva incapace di mentire: “Biancaneve, mia cara Clotilde”. Ed erano le ultime parole, perché presa dalla rabbia la regina scagliava l’innocente macchina di silicio e plastica contro il muro. “Deve morire”, si ripeteva, “ma senza apparire”.

Quale maleficio poteva ordire per portare alla fine la sua rivale? Una mela avvelenata, certo, colta dagli alberi che nascono dalla Terra dei Veleni.

Recuperata la mela, la regina Clotilde invitò Biancaneve al gran ballo di corte, nel locale più prestigioso del reame.
Si presentò lasciando a bocca aperta i presenti, con short minimali e tacchi altissimi. “Sono io la più seguita del reame e finalmente la regina mi ha invitato a corte” sussurrò entrando, seguita dai Sette Follower, che sceglieva ogni mattina tra i milioni che la seguivano. Le servivano per fare tutto: dall’accompagnarla in auto, a mettere a caricare il cellulare. Anche a cucinare, quelle due volte a settimana che sentiva il bisogno di nutrirsi. I loro nomi erano: Postalo, Taggalo, Seguilo, Condividilo, Chattalo, Bannalo e Cucciolo.

Nella sala da ballo più chic del reame Biancaneve prese subito la scena e indicò ai suoi follower cosa fare: “Trovatemi un posto con una buona luce, un divano dove possa sedermi senza che si pieghi la pancia. Trovatemi qualcosa di alcolico da bere”. La regina Clotilde si avvicinò con uno spritz rosso e una coppa di mela a spicchi. “Ecco per te, è un onore offrirti da bere e da mangiare”. Biancaneve accettò di buon grado, per lei era il riconoscimento di una vita di fatica, diete e anfetamine. Bevve un sorso dal bicchiere luccicante, e diede un morso da uccellino alla mela.
Ma tanto bastava.


Autori: Arcangelo Saracino e Massimiliano Martucci
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