Acqua, l’inizio e la fine di tutto
L’acqua è il principio vitale di tutto ciò che è organico. Non si può sopravvivere senza. Nel IV secolo prima di Cristo l’acqua fu considerata il principio di ogni cosa. A dirlo era Talete, il primo filosofo che proprio nell’acqua riconosceva il principio primo. D’altronde da quando veniamo concepiti fino alla nascita, non siamo immersi nell’acqua?
Il progresso scientifico e tecnologico, i livelli di benessere dell’Occidente, hanno trasformato l’acqua da bene prezioso a qualcosa di scontato: basta aprire il rubinetto di casa per poter accedere all’acqua potabile. Un lusso inconcepibile solo due generazioni fa, costrette, per poter bere, a fare la fila ai pozzi, ad attendere la pioggia. L’estate appena passata ci ha ricordato con tutta la forza di cui dispone la Natura, che l’acqua non è assolutamente qualcosa di scontato, anzi. L’abbiamo usata, sprecata, sporcata, sbeffeggiata e quando con le temperature roventi i grandi invasi hanno iniziato a mostrare i fondi scuri, allora forse abbiamo iniziato a capire che la comodità del rubinetto è qualcosa di prezioso.
L’acqua, come metafora, è presente in maniera poderosa nel nostro immaginario e nel nostro linguaggio, a dimostrazione di come la nostra esistenza sia legata ad essa. Facciamo un esempio: chi non aspira ad essere trasparente e limpido come l’acqua, magari mantenendo un profilo basso, consapevole che l’acqua cheta sposta le montagne? A patto, ovviamente, che si sappia lasciar scorrere le cose che non vanno, perché basta poco e si naviga in cattive acque. In questo caso è meglio avere l’acqua in bocca e aspettare che passi la tempesta, magari impegnandosi a gettare acqua sul fuoco.
Nel viaggio di Serveco attraverso i quattro elementi, l’acqua viene subito dopo il fuoco, così come il sollievo arriva dopo l’arsura. Un lusso, appunto, come ci ricordano gli autori dei testi che accompagnano e ispirano le illustrazioni, ma anche un potere naturale: può dare la vita o riprendersela. E non solo evaporando, ma anche irrompendo tra le vie e le case con la forza di un ciclone, o di una tempesta. L’acqua, con la sua assenza o con la sua massiccia presenza, è il metronomo della crisi climatica. E per questo, con questa edizione 2025 del Calendario, Serveco intende omaggiarla.